Quanto è importante raccontare la destinazione nella promozione di un’operatore turistico?
La forza dello Storytelling turistico.
Quando decidi di fare un viaggio e scegli una destinazione, l’hotel solitamente è l’ultimo fattore al quale pensi.
Quindi, quando si fa promozione online, è bello raccontare la ricca colazione della propria struttura, delle camere grandi e confortevoli, del check in automatizzato e della sala da pranzo che si affaccia sui campi da tennis, ma non è fondamentale.
Oggi l’albergatore deve cercare di veicolare l’attenzione degli utenti online mostrando le attrattive che il territorio ha da offrire, non solo i punti di forza della sua struttura.
Immaginati di stare organizzando la tua vacanza a Rimini, ti trovi su YouTube perché sei in cerca di ispirazione e vuoi scoprire come mai viene considerata una meta adatta a famiglie. L’hotel che ha lavorato in maniera efficace avrà una gallery di video che lo racconta e dunque sarà tra le possibili scelte nella ricerca organica ( e non solo) che interessa al turista. E nel mentre darà visibilità all’hotel, che ha l’attività di baby club al mare, organizza uscite in bici nell’entroterra e visite guidate serali del centro storico. Non ti viene voglia di prenotare la vacanza scegliendo quella struttura? Beh sicuramente l’hotel ha già catturato la tua attenzione.
Chiediti quindi se il tuo cliente viene nel tuo hotel con l’obiettivo di passare le vacanze dentro le 4 mura della struttura o sceglie una meta che ha da offrire tanto in termini di “esperienza‘.
Oggi il turismo esperienziale sta diventando sempre di più il modo in cui il viaggiatore si confronta e interagisce con i territori che visita. Saper comunicare sul web la destinazione turistica diventa quindi di fondamentale importanza: si parla dunque di Storytelling Turistico.
Tramite la propria strategia di marketing è necessario creare il desiderio di vivere tale esperienza prima ancora che la persona parta, generando un’impaziente attesa per il momento in cui potrà vivere le emozioni suscitate dalla tua comunicazione.
Emozionare raccontando la destinazione con lo storytelling turistico
SkiftX e Brand USA hanno condotto uno studio a inizio di ottobre 2019 su un campione di circa 400 storytellers, creatori di contenuti e leader nel settore. L’obiettivo era quello di scoprire come le destinazioni turistiche utilizzano lo storytelling per ispirare i viaggi nel loro territorio.
Brand USA, l’organizzazione dedicata alla commercializzazione degli Stati Uniti come destinazione di viaggio, afferma: “Abbiamo esaminato il settore per scoprire le strategie di storytelling di maggior successo e come le organizzazioni di marketing di destinazione si stanno posizionando nel 2020.”
Attraverso i risultati emersi dallo studio, ci si rende conto che le DMO (Destination Management Organization) possono raccontare storie che emozionano i viaggiatori e quali saranno, di conseguenza, i trend 2020 per lo storytelling turistico.
Le due aziende americane introducono il report dicendo: “Le grandi storie ci commuovono. Hanno il potere di attingere alle nostre emozioni e ispirare un senso di voglia di viaggiare. Le storie hanno il potenziale di portarci dai nostri schermi a luoghi in tutto il mondo. Ma cosa rende grande una storia? E come possono le DMO raccontare storie che commuovono le persone? Volevamo scoprirlo.”
I dati emersi dallo studio
Dallo studio emerge che il 65% degli intervistati concorda sul fatto che raccontare storie personali e locali sia una strategia da attuare.
I canali di condivisione legati allo storytelling turistico più rilevanti sono i social media, con in testa alla classifica Instagram, Facebook e Youtube. Infatti, riportando il report, le piattaforme social basate sul contenuto che utilizzano sia testo che immagini (ad esempio Instagram e Facebook) sono state classificate come le migliori piattaforme di distribuzione dei contenuti per raggiungere il pubblico giusto.
Inoltre, quando si tratta di creare post ben funzionanti sui social, Tracy Lanza di Brand USA afferma che è importante fidarsi sia dell’intuizione che dei dati. “Ognuno ha un orientamento su ciò che gli piace guardare o ciò che lo ispira. Non puoi lasciare che il tuo istinto personale si frapponga però, devi essere disposto a essere smentito.”
Infine, il 49% degli intervistati affermano che l’uso dei social media e degli influencer per condividere i contenuti è importante per il successo della campagna, ma solo nell’ambito di una strategia di marketing più ampia.
Lo studio si conclude con spunti interessanti per il 2020: il 90% degli intervistati ha dichiarato che è necessario creare contenuti nuovi ed originali rispetto al 2019. I temi principali per il prossimo anno includono turismo enogastronomico, natura e attività all’aperto, sostenibilità e vivere come un locale.
Infine, per quanto riguarda i formati utilizzati, il 75% dice che i video saranno il mezzo più utilizzato, seguiti dai contenuti fotografici e testuali.
Quindi, a questo punto, devi sforzati di capire i tuoi clienti e trovare il modo di spiegare che la tua destinazione ha proprio quello che stanno cercando.
Tipologie di contenuti da utilizzare nella tua strategia di storytelling turistico
Tornando ai contenuti da utilizzare per la propria strategia di content marketing turistico, gli intervistati hanno risposto che nel 2020 includeranno:
- Video (75%)
- Contenuti testuali (71%)
- Immagini (70%)
- Esperienze, come eventi o workshop (48%)
- Mappe con itinerari interattivi (48%)
- Contenuti stampati (44%)
- Applicazione (34%)
- Realtà Aumentata (26%)
- Virtual Reality (25%)
- Chatbot (19%)
- Contenuti audio, come podcast o audio-libri (15%)
- Funzioni per assistenti vocali (9%)
- Giochi (3%)
Per quanto riguarda il target, visti anche gli strumenti che verranno utilizzati, maggiore attenzione verrà attribuita ai Millennials, cioè alle persone nate negli anni ’80 e ’90, seguiti dalle famiglie, dai Boomers (la generazione dei nati tra la seconda metà degli anni Quaranta e la seconda metà degli anni Sessanta), le coppie e la Generazione Z, cioè i nati dal 1995 al 2015 circa.
Video storytelling e destinazione turistica
Oggi la promozione video dell’hotel deve raccontare il territorio ed emozionare il possibile cliente trasmettendo quelle che sono in prima persona le sensazioni straordinarie che si provano nella destinazione.
Il pubblico online non è più attratto dalle tipiche scene della famiglia ‘finta’ che gira per locali interni dell’hotel, si gode la ricca colazione a buffet, si tuffa in piscina o sorride davanti ad attività di baby club per i figli, contenuti spesso utilizzati nel contesto tipico di promozione.
Sono contenuti che si ritrovano nella maggior parte delle strutture della riviera, perché di fatto sono i servizi di punta che contraddistinguono da sempre la nostra ospitalità locale.
Per farti un esempio di come migliorare il tuo video promozionale pensa ad una ripresa con il drone che mostra la struttura affacciata sul mare. Quante migliaia di strutture alberghiere dai lidi ferraresi a Cattolica raccontano questo punto di forza ( o potrebbero raccontarlo)? E quanti hotel invece raccontan0 l’esperienza di una degustazione presso un’azienda agricola del territorio, che mostra qualcosa di unico, come la raccolta delle olive, i contadini che arano la terra, i prodotti tipici frutto del loro lavoro? Questa piccola differenza cambia totalmente l’offerta e il manifesto dei servizi della struttura. E se per un riminese questo tipo di contenuto può apparire banale, per una coppia di tedeschi di 40 anni è un’esperienza fuori dalla norma.
Così anche l’empatia che si crea tra l’utente e i protagonisti che vivono esperienze reali e più coinvolgenti è sicuramente più efficace sul lato dello storytelling.
In conclusione
I video sono uno dei format preferiti per il 2020. È necessario inserirli nella propria strategia con un criterio.
L’obiettivo del video marketing per hotel è invogliare l’utente a venire in vacanza in quel posto. Se l’hotel racconta una storia sensazionale sicuramente l’effetto sarà un aggancio emotivo più forte.
E la conseguenza sarà più che ovvia: il cliente sceglierà quella struttura perché altri hotel non offrono la stessa possibilità di coinvolgimento, o non lo comunicano. E ciò che non dici non esiste per il cliente, perché “nessuno glielo ha detto“.
La durata del video è un altro aspetto importante: il video deve durare quanto serve per emozionare, con il chiaro obiettivo di connettersi entro sei secondi con l’attenzione dell’utente.