Quando si parla di lunghezza è normale che la malizia entri in campo, portando il discorso su una questione da sempre insoluta: le dimensioni contano?
Le risposte a questa domanda sono spesso discordanti e, il più delle volte, ci si rifugia in un abile compromesso, spostando il piano della discussione dalle doti naturali alle capacità acquisite con l’esperienza.
Nel campo del video marketing, invece, le dimensioni contano, e non poco!
Anche se c’è una sostanziale differenza: corto è meglio.
Quando ci chiedono quanto debba durare un video, le nostre risposte sono “dipende” e “il più breve possibile”.
Sentiamo spesso dire che viviamo in un’epoca in cui l’attenzione delle persone ha bisogno di continui stimoli per essere tenuta alta e che, come se ciò non bastasse, siamo costantemente bombardati da un flusso ininterrotto di contenuti che cercano di distoglierci da ciò che stiamo guardando.
L’unica soluzione sarebbe di comunicare in modo semplice e veloce, come se la popolazione mondiale soffrisse di una grave forma di deficit d’attenzione.
In realtà il problema non sono le persone, ma il contesto.
Una persona che prende in mano un libro e si siede sulla poltrona, sa che dovrà dedicare del tempo alla lettura e – anche se un libro si può leggere in un anno – difficilmente leggerà per soli venti secondi al giorno.
Quella stessa persona, quando decide di guardare un film, metterà in conto di passare circa un’ora e mezza della sua vita davanti ad uno schermo.
Una volta finito il film, si collegherà a Facebook dal suo cellulare, senza sapere di preciso quali contenuti vedrà. Ma una cosa è certa: non sarà disposto a vedere un video che dura quanto la “Corazzata Potemkin” o leggere un post lungo quanto “Delitto e castigo” di Dostoevskij.
Quindi non siamo tutti diventati come dei bambini iperattivi incapaci di concentrarci, ma semplicemente ci aspettiamo che ogni contenuto abbia una lunghezza adeguata al contesto.
Che si parli di spot televisivi o di video marketing per il web (nonostante le enormi differenze), il nostro stato mentale entra nella modalità del “dimmi tutto, ma fallo in fretta”.
Corto è meglio
Se il contesto ci dice di essere il più brevi possibile, il contenuto del video ci impone una durata minima sotto la quale è impossibile andare.
Chi fa video si trova davanti alla sfida di comunicare in modo chiaro, conciso e accattivante qualsiasi tipo di contenuto, unendo la capacità di sintesi con una narrazione e uno stile in grado di coinvolgere le persone fin dal primo frame del video
In realtà, per far sì che le persone guardino il nostro video e, cosa più importante, lo guardino dall’inizio alla fine, dobbiamo catturare l’attenzione dell’utente ancor prima che prema il pulsante play.
Ci sono due fattori che ci inducono a scegliere di guardare o meno un video:
- L’immagine di copertina del video, che deve essere accattivante e anticipar in modo chiaro il contenuto del video.
- La lunghezze del video, che deve essere il più breve possibile.
Vediamo nel dettaglio la durata ottimale di alcune diverse tipologie di video.
Spot commerciali creativi(15-60 s)
Sono video in cui il prodotto, il servizio o l’attività commerciale vengono promossi tramite un video creativo che contiene una narrazione, più o meno articolata, in grado di comunicare con uno stile originale.Si basano su una storia divertente, un messaggio emozionante o un finale inaspettato, e di solito durano sempre meno di 45 secondi.
Tutorial (40-90 s)
Mai come in questo caso la lunghezza del video dipende dal tipo di contenuto. La sfida sta proprio in questo: spiegare in modo chiaro, semplice e veloce un processo che, nella sua effettiva applicazione, può durare alcune ore.
Ci deve essere un unione perfetta tra parole, testo e immagini per insegnare un know how nel minor tempo possibile.
Un consiglio è di affrontare un argomento ben definito in ogni video e, nel caso di tutorial molto tecnici, realizzare una versione tra i 40 e 90 secondi per la pubblicazione sui social e una più lunga e didascalica da caricare su Youtube e sul proprio sito.
Crowdfunding (2-3 min)
Le piattaforma di crowdfunding, come Kickstarter e Indiegogo, permettono a chiunque di mostrare il proprio progetto e cercare fondi per svilupparlo.
Le persone che guardano questo genere di video si aspettano di vedere il fondatore del progetto che parla loro in prima persona della sua idea, in maniera più o meno informale, e sono più propense all’ascolto e a impiegare il loro tempo per vedere la nascita dell’idea, le fasi di progettazione, lo sviluppo e l’utilizzo del prodotto che potranno decidere di finanziare.
Il video deve emozionare, creare empatia ed esporre chiaramente l’idea anche nei suoi aspetti più tecnici.
Per fare tutto questo, il video deve durare tra i 2 e i 3 minuti.
Promozione evento (30-90 sec)
Un video che deve promuovere un evento ha le stesse caratteristiche dei video Spot commerciali. Ma in questo caso la durata può essere leggermente più lunga. Ciò è dovuto dalla presenza di eventuali immagini di repertorio dell’evento che si deve promuovere e, soprattutto, dalle informazioni finali circa data, luogo, ora, ecc.
Corporate (60-120sec)
I video corporate stanno lentamente diventando più corti. Se si considerano i video aziendali nel loro complesso, la media della durata della produzione corporate si sta clamorosamente abbassando. Fino a 3 o 4 anni fa si usava “Circa 3 minuti” come guida generale, negli ultimi due anni lo standard è diventato “un paio di minuti”.